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Entrare nel mercato dell’energia oggi: perché non è più una scommessa, ma una scelta strategica da strutturare bene 

  • alexdandreait
  • 7 giorni fa
  • Tempo di lettura: 6 min

Il mercato italiano dell’energia elettrica e del gas non è più un territorio di nicchia per pochi operatori storici: è diventato, a tutti gli effetti, uno spazio aperto dove la maggioranza dei clienti si approvvigiona ormai nel mercato libero. A settembre 2024, infatti, circa il 78% dei domestici elettrici e oltre l’86% dei domestici gas risultano già serviti da fornitori del libero, con punte ancora più elevate per le attività economiche e i condomìni. Questo significa una cosa molto semplice: non si tratta più di capire se i clienti si sposteranno sul libero, ma di decidere se la tua azienda vuole giocare questa partita, e se ha la struttura per farlo in modo sostenibile.​

Un mercato già “adulto”: quasi tutti i clienti sono sul libero

I numeri raccontano un quadro chiaro: la liberalizzazione non è più un processo in corso, è una realtà consolidata. Nel settore elettrico, a settembre 2024 il 77,9% dei clienti domestici è nel mercato libero, e per i BT Altri usi (attività economiche connesse in bassa tensione) la quota sale all’86,6%. Nel gas naturale, l’86,3% dei domestici e addirittura il 99% dei condomìni uso domestico sotto i 200.000 Smc sono serviti da offerte di libero mercato.​


Questo passaggio non è uniforme, ma riguarda praticamente tutto il Paese: in quasi tutte le regioni più del 72% dei domestici elettrici e oltre l’81% dei domestici gas sono già passati al libero, con percentuali ancora più alte per le imprese. Per un imprenditore che pensa di entrare nel mercato energia, il messaggio è chiaro: i clienti sono già abituati a scegliere, confrontare, cambiare. Non stai entrando in un settore “nuovo”: stai entrando in un mercato maturo, dinamico e altamente competitivo.​

Un cliente sempre più abituato a cambiare fornitore

Il Rapporto mostra anche un altro dato fondamentale: la dinamicità. Nel solo 2024, il tasso di cambio fornitore per i domestici elettrici si colloca intorno al 19,4% nei primi nove mesi, con una proiezione vicina al 26% su base annua, in crescita rispetto al 20,2% del 2023. Nel gas, il tasso per i domestici è intorno al 16,3% (gennaio–settembre 2024), in aumento di oltre 4 punti rispetto all’anno precedente.​


Tradotto: i clienti non solo sono nel mercato libero, ma cambiano fornitore con sempre maggiore disinvoltura, specialmente nelle fasce di età 18–79 anni, dove i tassi di switching sono alti sia per elettrico che gas. Questo ha due implicazioni dirette:​

  • non basta “portare dentro” il cliente, perché il rischio di perderlo nei primi anni è concreto;

  • chi entra nel settore deve progettare da subito una macchina capace di gestire onboarding, retention, reclami e rinegoziazioni, non solo l’acquisizione iniziale.

Tutele graduali, vulnerabilità e complessità regolatoria

Il contesto regolatorio sta spingendo in modo deciso verso il libero, ma lo fa attraverso strumenti sofisticati. Il Rapporto mostra, per esempio, come il Servizio a Tutele Graduali (STG) per piccole imprese, microimprese e, dal 2024, per i domestici non vulnerabili, abbia accelerato l’uscita dalla tutela ma generato contemporaneamente nuovi flussi di passaggio e “switch back” verso gli ex esercenti di Maggior Tutela.​


A settembre 2024:

  • i clienti STG per piccole imprese (STGPMI) si sono ridotti di oltre il 66% rispetto all’avvio del servizio;

  • gli STG per microimprese (STGMICRO) sono scesi di circa il 41%;

  • per il nuovo STG dei domestici non vulnerabili (STGNV), nei primi tre mesi le uscite hanno visto quasi l’80% dei clienti tornare verso un venditore collegato al precedente fornitore di tutela.​

Questi dati spiegano bene quanto il comportamento del cliente sia influenzato da meccanismi regolatori, percezione di rischio e “ancoraggio” ai brand storici. Per un nuovo operatore, significa entrare in un ecosistema dove la concorrenza non è solo di prezzo, ma anche di familiarità, trasparenza e capacità di guidare il cliente in passaggi normativi complessi.​

Prezzi, offerte e rischio di “giocare a caso”

Sul Portale Offerte, al 31 dicembre 2024 risultano oltre 13.000 offerte complessive tra elettrico, gas e dual fuel, con più di 12.000 per cui è calcolabile la spesa annua. Nel solo elettrico si contano più di 7.100 offerte, nel gas oltre 5.300, con una varietà di formule: prezzo fisso, indicizzato, flat, sconti di benvenuto, prezzi differenziati per fasce orarie o scaglioni.​


Per il cliente finale, questa ricchezza si traduce in una possibilità di risparmio rilevante scegliendo tra il 10% delle offerte più convenienti rispetto alla Maggior Tutela o alla media del mercato, come evidenziano gli indici di spesa e le simulazioni condotte da ARERA. Per l’operatore, però, significa una cosa diversa: progettare un’offerta senza conoscere bene il contesto competitivo e le aspettative regolatorie può essere molto costoso. Ogni errore di pricing, posizionamento o comunicazione può spingerti fuori mercato o portarti clienti sbagliati, poco sostenibili sul piano del rischio e del credito.​


Qui entra in gioco il tipo di lavoro che InUp fa sul campo: non proporre “prodotti standard”, ma aiutare a definire portafoglio, posizionamento, margini e target coerenti con i dati di settore, con i meccanismi di tutela/vulnerabilità e con la reale capacità operativa dell’imprenditore.​

Dove si gioca davvero la partita: processi, incassi, qualità operativa

Il Rapporto dedica una parte importante all’analisi degli incassi (curva di incasso fino a 24 mesi) e alla differenza tra mercato libero e servizi di tutela in termini di tempi di pagamento e recupero. Il quadro che emerge è chiaro: in un contesto di forte dinamicità, non basta “fatturare”, bisogna incassare in modo prevedibile.​


Per un nuovo operatore, questo significa:

  • progettare fin da subito un modello di gestione del credito che tenga conto dei tempi medi di incasso e delle differenze tra segmenti di clientela;

  • minimizzare errori di fatturazione e blocchi di processo, perché ogni disallineamento si traduce in contestazioni, ritardi e peggioramento della curva di incasso;

  • monitorare la propria base clienti in termini di rischio, fasce d’età, comportamenti di switching, settori ATECO nel B2B, ecc..​


È esattamente in questo spazio che la promessa di InUp – “trasformiamo la complessità operativa in una macchina che funziona” – trova il massimo valore: presidiare backoffice, flussi SII, fatturazione, incassi e recupero, così che l’imprenditore possa concentrarsi su posizionamento, relazione e sviluppo commerciale invece di farsi schiacciare dalla burocrazia.​

Perché gli operatori con customer base esistente partono in vantaggio

Guardando i dati ARERA, si vede chiaramente che:

  • la quasi totalità delle attività economiche BT è già sul libero;

  • la dinamicità è elevata sia per domestici che per non domestici;

  • i servizi di ultima istanza (FUI, FDD) restano residuali ma cruciali come “rete di sicurezza”.​


In questo contesto, chi possiede già una base clienti solida (telco, operatori locali, aziende di servizi) ha un vantaggio competitivo enorme: parte con un rapporto di fiducia già costruito, che può trasformarsi in contratti energia con margini ricorrenti. Il rischio è sprecare questo vantaggio improvvisando: entrando senza modello validato, senza processi, senza partner operativo.​


Qui il lavoro di InUp è orchestrare la trasformazione:

  • utilizzare dati reali di settore per dimensionare il potenziale della base clienti;

  • costruire business plan operativi e finanziari che tengano conto di prezzi, costi, tassi di switching e regole di tutela;

  • fornire una piattaforma operativa in outsourcing (o ibrida) che permette di “accendere” il business energia senza appesantire la struttura interna oltre il necessario.​

Conclusione: in un mercato libero, vince chi ha struttura e guida

I dati del Rapporto 52/2025 dicono che il mercato energia italiano è ormai un ecosistema libero, dinamico e regolato in modo sempre più fine, con clienti abituati a cambiare, migliaia di offerte disponibili e un quadro normativo che spinge verso la consapevolezza e la confrontabilità. In questo scenario, entrare nel mercato non è più una scommessa, è una decisione di posizionamento.​


La differenza non la fa chi arriva per primo, ma chi costruisce un modello che regge nel tempo: processi, compliance, pricing, gestione del credito, relazione col cliente. È qui che InUp si colloca: come partner che conosce numeri, regole e trappole del settore e li trasforma in un percorso praticabile per l’imprenditore.​​


Se hai una base clienti che si fida di te, l’energia può diventare il tuo prossimo grande asset. A condizione di affrontare questo mercato non come un “colpo di genio”, ma come un nuovo mestiere da strutturare con metodo, dati e una guida che ci è già passata. In un contesto dove quasi l’80% dei domestici e oltre l’86% dei clienti gas sono già nel libero, la vera distinzione non è più tra chi entra e chi resta fuori. È tra chi entra con una strategia solida e chi si affida al caso.

 
 

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